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AZIENDE: Il Notaio a controllo della legalita'

Prima che venisse introdotta la cosiddetta "legge Mancino", dal nome del suo autorevole promotore, in Italia succedeva una cosa singolare.

I defunti spesso tornavano alcuni giorni dopo la morte a sottoscrivere atti di cessione di quote o di aziende, trasferendo a vario titolo le stesse generalmente a parenti e familiari. In tal modo venivano elusi anzi evasi diversi miliardi di lire di imposte che invece si sarebbero dovute pagare in sede di successione.
Inoltre si regolamentavano rapporti che avrebbero dovuto essere disciplinati secondo le regole successorie, con precisi diritti a favore dei legittimari, che in qualche caso si vedevano così spogliati dell'azienda di famiglia.

Per mettere fine a questo scempio, con la legge Mancino si richiese che gli atti di cessione ed affitto di azienda, nonché gli atti di trasferimento delle quote sociali di S.R.L. venissero assoggettati al controllo ed all'autentica del Notaio.

Ora in parte il legislatore sembra aver fatto un passo indietro, in quanto almeno per i trasferimenti di quote sociali, è prevista una normativa non chiarissima, che prevede la possibilità di stipulare la cessione con modalità alternative, senza il controllo del Notaio.
Tale opzione è tuttavia soggetta all'utilizzo obbligatorio della firma digitale, la quale attraverso la marca temporale dovrebbe fornire un minimo di controllo per evitare retrodatazioni simulate dei contratti.